Stage: quando il tirocinante ha il diritto di essere assunto?

Al termine dello stage il tirocinante non vanta alcun diritto di assunzione nell’azienda salvo che dimostri la sussistenza degli indici tipici della subordinazione, che devono aver caratterizzato tutto il tirocinio.

Il tirocinante, al termine dello stage, non può vantare alcun diritto di assunzione nell’azienda presso cui ha svolto l’esperienza formativa, a meno che non riesca a dimostrare la sussistenza degli indici tipici della subordinazione, che devono aver caratterizzato tutto il tirocinio. A chiarirlo è la Cassazione nella sentenza n. 25508 dello scorso 30 agosto 2022.

Il caso

Un tirocinante, al termine di regolare periodo di stage presso un’azienda, chiede di essere convocato e di essere preso in considerazione per un’assunzione, essendo a conoscenza che un’altra tirocinante aveva beneficiato di questo trattamento. La società respinge le richieste dello stagista e, nel frattempo, bandisce un concorso per l’assunzione di 201 persone, ritenuto dal tirocinante illegittimo poiché violava il suo diritto di precedenza nell’assunzione.

Nonostante le pretese del soggetto ricorrente, ad una prima analisi, non sembravano emergere gli indici rivelatori della subordinazione (necessari per configurare un rapporto di lavoro subordinato) come:

  • l’assoggettamento del lavoratore al potere direttivo, disciplinare e di controllo del datore di lavoro;
  • l’inserimento continuativo del lavoratore stesso nell’impresa;
  • il vincolo di orario e la forma della retribuzione.

Il parere della Cassazione

Secondo i giudici della Suprema Corte il rapporto di formazione-stage in capo al ricorrente ha lo scopo di fare conseguire allo stesso un’effettiva formazione che, di fatto, è avvenuta (anche nel rispetto del limite massimo di 12 mesi di durata).

Inoltre, sempre secondo la Cassazione, nessuno degli indici tipici della subordinazione (orario di lavoro fisso e continuativo, retribuzione fissa mensile, continuità della prestazione, vincolo di soggezione al potere organizzativo, direttivo e disciplinare del datore di lavoro, inserimento nell’organizzazione aziendale) è stato riscontrato nella vicenda in esame e il ricorrente (sui cui grava l’onere della prova di tali indici) non li ha dimostrati.